Mario Fulco

Mario Fulco

Creazione e gestione siti web

Il Consigliere Comunale, Gerardo Napolitano, in una nota ha illustrato i motivi che lo hanno spinto a dichiarare guerra all’attuale esecutivo Schiappa, invocandone l’azzeramento completo.

Un'accusa alla politica locale, antidemocratica e oligarchica, assunta e promossa dai colleghi, rappresentanti della maggioranza del governo locale.

L'auspicio è che a tale azione, corrisponda un dibattito serio. Dibattito che porti, finalmente, ad ottenere un cambiamento di rotta nell'affrontare i problemi della città, ad iniziare dal confronto in Consiglio Comunale, che da 4 mesi non viene convocato.
Di seguito la nota del Consigliere Agostino Napolitano.
Nella mia qualità di Consigliere Comunale, componente dell’organo collegiale di indirizzo e controllo dell’attività amministrativa nonché di rappresentanza dell’intera comunità, ho il dovere di  “denunciare  politicamente” tutto ciò che (nell’attuale gestione amministrativa), a mio modestissimo parere, non è in linea con i superiori interessi della nostra comunità. Interessi codificati negli accordi programmatici, posti alla base della dichiarazione di intenti, che hanno consentito all’attuale maggioranza amministrativa di ottenere quel  consenso popolare tale da garantire l’elezione del proprio candidato Sindaco e della Sua rappresentanza consiliare.

Per tali motivi devo prendere atto, ad oggi, della totale  “disattenzione” da parte degli Organi esecutivi di quanto stabilito negli accordi di programma, che hanno dato vita a questa maggioranza politico-amministrativa.

Si assiste da circa un anno ad una crisi latente di capacità gestionale da parte dei componenti l’attuale esecutivo comunale.

Si è determinata una totale discrasia tra l’Organo di gestione, la Giunta comunale e l’Organo di indirizzo politico, sociale, economico e di controllo, che è il Consiglio Comunale nella sua interezza.

Tale stato di cose ha portato ad una forma di Oligarchia gestionale, esautorando, di fatto e di diritto, il Consiglio Comunale, organismo giuridicamente preposto al controllo dell’attuazione dell’indirizzo politico, sociale ed economico dell’Ente.

E non è un caso che lo STATUTO del nostro Comune, ex multiis, recita “…..il Comune di Mondragone assume il principio della trasparenza come elemento ispiratore della sua organizzazione, dei suoi processi, delle sue azioni, nei suoi rapporti e come ulteriore fonte di legittimazione per le sue decisioni …………. assicura la effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politica ed amministrativa dell’Ente…………..”,

Potrei citare diversi episodi, estremamente incresciosi, – sono mesi che vengono adottate delibere di giunta, anche di estrema rilevanza politico-sociale, senza che alcuno si preoccupi di darne contezza né ai singoli Consiglieri né all’intero Consiglio comunale, ovvero di recepire utili proposte da parte dei Consiglieri Comunali – ma mi limito ad evidenziarne alcune, sia di carattere puramente gestionale e sia di natura più squisitamente politica.


Il nostro Comune per l’anno 2011, a causa del mancato raggiungimento degli Standards previsti dalla normativa vigente, relativamente al settore della raccolta dei rifiuti differenziati,  è stato recentemente commissariato,  nonostante, nell’anno 2011, sia stata raggiunta una percentuale media pari a circa il 37%. La cosa più grave è che nell’anno di gestione dell’attuale esecutivo quella percentuale, nel livello medio, si è addirittura ridotta di oltre 5 punti percentuali; il che significherebbe che anche con l’attuale gestione avremmo meritato il Commissariamento e che si è pertanto mancato il conseguimento di uno dei più importanti dei punti programmatici su cui si fondava il patto elettorale.

Ciò denota una totale incuria da parte dell’Organo esecutivo, sia rispetto ad una seria programmazione del settore, sia rispetto al successivo controllo della eventuale corretta attuazione delle attività poste in essere.

Tra l’altro non si è avuta nemmeno la correttezza formale di dare notizia ai singoli consiglieri comunali ed al Consiglio, nella sua interezza, dell’avvenuto commissariamento.


Il Presidente del Consiglio Comunale, di fronte alla legittima richiesta di convocazione del civico consesso  da parte di tutti i consiglieri di opposizione, con una nota, dal contenuto a dir poco discutibile, se non palesemente illegittima,  rifiutava tale convocazione, venendo meno al proprio ruolo di garante terzo delle prerogative di partecipazione e confronto che si appartengono all’interezza del Consiglio Comunale .

Sul diniego opposto da parte del Presidente del Consiglio non mi voglio soffermare quanto all’aspetto giuridico, considerato che sono dell’avviso che in esso si possano ravvisare sia l’abuso di potere sia l’omissione di atti del proprio ufficio essendo  palese la violazione dell’articolo 39 del D. Lgs. n. 163 del 2006, ma voglio porre, piuttosto, l’accento sull’aspetto propriamente politico.

Allorquando, in un organismo democraticamente eletto, ove esiste una maggioranza, che ha il dovere di amministrare, ed una opposizione, che ha il diritto di controllo e di proposizione dialettica, viene chiesto di convocare la massima Assise cittadina, tale richiesta assume una valenza preminentemente politica.

A tale richiesta la risposta deve essere solo ed esclusivamente politica.

NESSUNO, NASCONDENDOSI DIETRO PRESUNTI ERRORI FORMALI, PUO’ ARROGARSI IL DIRITTO, SINGOLARMENTE E SENZA COINVOLGERE L’INTERA MAGGIORANZA, DI DECIDERE PER TUTTI.

Queste mie brevi considerazioni danno il senso della misura, oramai colma!!!!

Nella gente si sente e si avverte una insofferenza sempre crescente verso l’attuale esecutivo Comunale, esso, infatti, sembra che viva lontano dalle reali e quotidiane  esigenze dei nostri concittadini.

Questioni come la manutenzione stradale, la presenza ormai insopportabile di rifiuti in ogni luogo della Città, lo stato di abbandono totale delle aree verdi, il disinteresse per il rilancio di importanti quartieri quali sono quelli di S. Angelo, Crocelle e S. Nicola e rione mare (completamente abbandonati a se stessi e, privi di destinazione di qualsiasi atto previsionale di recupero, tutela e rilancio) ebbene queste problematiche non solo non sono state risolte ma attualmente nessun atto dell’esecutivo Comunale appare preordinato ed indicativo di un concreto interesse alla relativa soluzione.

E non parliamo della questione degli extracomunitari illegalmente presenti sul territorio, fenomeno che l’esecutivo Schiappa si proponeva di risolvere e che appare, invece, significativamente incrementatosi.

Altro obbiettivo mancato !!!!!!!!!!

E’ arrivato il tempo che questa maggioranza si assuma le proprie responsabilità, uscendo dal Palazzo e venendo tra le gente per prestare ascolto.

E’ necessario ed ineludibile un immediato rilancio dell’azione amministrativa.

Il tempo delle alchimie numeriche è terminato.

Considerato che in diverse occasioni ho partecipato personalmente al Sig. Sindaco questo mio pensiero e queste mie preoccupazioni, senza avere mai, dalla stesso, ricevuto una qualche risposta esaustiva indicativa di una reale volontà di effettivo rilancio dell’attività politica-amministrativa, ho personalmente deciso, con grande sofferenza (avendo significativamente contribuito al conseguimento della vittoria elettorale), che mi asterrò dal partecipare anche nella veste politica di esponente locale del NPSI a qualsiasi attività politico-amministrativa, e non sosterrò alcuna iniziativa sia politica che amministrativa promossa dall’attuale esecutivo o maggioranza, fintanto che il Sig. Sindaco, Dott. Giovanni Schiappa, non avrà  ufficialmente azzerato l’attuale Giunta Comunale, provvedendo a darne immediata comunicazione formale a tutti i consiglieri comunali e relativi rappresentanti politici.

Solo in questo modo, successivamente, potrà essere aperto un tavolo di confronto, per realizzare in maniera collegiale un rilancio positivo dall’attività amministrativa e politica dell’attuale maggioranza.

dott.  Agostino Gerardo Napolitano

Siamo dinanzi allo sfascio totale della Comunità litoranea: il Comune è in pieno default non dichiarato e l'intera Politica sembra attraversare una fase di totale dissesto - afferma Antonio Taglialatela.
Con quest'Amministrazione fantasma, senza numeri e senza idee, si rischia, se confermate le scelte che leggiamo in questi giorni, un affossamento definitivo dell'Ente, il quale, invece, necessita di scelte chiare, condivise ed unanimi, finalizzate ad un tentativo di riaccendere il motore della ripresa economica-sociale. Leggendo e vedendo i provvedimenti disposti dall'attuale compagine di governo locale, lo sbandierato risanamento delle casse dell'Ente avviene a totale costo dei cittadini con atti di dubbia efficacia e veridicità : parcheggi a pagamento per tutti, recupero "illegittimo" della tassa rifiuti dal 2006-2012, svendita degli immobili di proprietà comunale, contributi a pioggia per feste e festicciole.
Tarsu, Tares: qualcuno non capisce che il dato è oramai tratto: le sbandierate promesse di non aumentare le tasse comunali non vengono mantenute e, dal nostro punto di vista, le illegittimità non possono e non devono essere sottaciute, Noi andremo fino in fondo al fine di scongiurare i soliti trucchetti della finanza creativa locale che hanno reso le casse dell'Ente disastrate. Il Sindaco apra alla città, organizzata e non, e alle Associazioni di Quartiere, le porte del palazzo per discutere con serenità e trasparenza il prossimo Bilancio di previsione 2013, noi siamo pronti a presentare iniziative costruttive tese a prevedere l'avvio di un vero risanamento contabile e finanziario.
In vero, nel rispetto del nostro programma elettorale e dei cittadini che lo hanno sostenuto, avanzammo la proposta del "Bilancio Sociale" quale strumento per permettere all'organizzazione pubblica di delineare, gestire e comunicare il proprio ruolo nel contesto socio-economico in cui opera: in altri termini, uno strumento innovativo e strategico per governare e migliorare la responsabilità sociale e le relazioni con i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, per il perseguimento di obiettivi concreti e visivi a favore di tutti i cittadini. Peccato che tali proposte non vengono prese in considerazione, forse qualcuno dell'opposizione ci dirà che l'aveva proposto già nei tempi addietro. Ma ora non è il momento di alimentare polemiche.
Risanamento vero, equità, servizi essenziali, Welfare e sgravi fiscali: questi i temi che dovrebbero animare il dibattito politico per il documento finanziario di questo primo anno mentre, invece, tutto sembra tacere e un Consiglio Comunale sempre più esautorato dalle proprie funzioni e svuotato della rappresentanza ufficiale. Per non piangere, ironia vuole, che sia giunto il momento di chiamare la trasmissione Chi l'Ha Visto.
Fonte comunicato stampa

Storicità e tradizione in un'inedita chiave minimal. Padiglione 6- stand D 4. Sarà il 47° Vinitaly il palcoscenico privilegiato per la presentazione del nuovo progetto grafico di Villa Matilde, l'azienda vitivinicola di Cellole a cui si deve la riscoperta del Falerno.

Un restyling che ha interessato la comunicazione aziendale in tutte le sue forme: etichette, sito internet e packaging sono stati rimodellati con l'intento di innovare pur restando fedeli alla storia. La fiera internazionale di Verona è stata scelta per presentare in anteprima le etichette, mentre il resto della comunicazione corporate sarà presentata a breve. Qualità, cultura del territorio e della tradizione, rispetto dell'Ambiente e uno sguardo spalancato sull'innovazione sono oggi i punti di forza di Villa Matilde da cui si è partiti per lo studio della nuova veste grafica.
Le etichette. Attraverso le nuove etichette, in cui appare più netta la distinzione tra le diverse Tenute aziendali, la lettura di ogni singolo vino appare più immediata e rapida. Le tre differenti aree di produzione - Tenuta San Castrese e Parco Nuovo, Tenuta Rocca dei Leoni e Tenuta d'Altavilla - sono identificate anche graficamente da tre immagini differenti. Richiami classici e iconografia di epoca romana ridisegnate con linee nuove e nitide caratterizzano le etichette dei vini prodotti nella casa madre, nei vigneti dell'Ager Falernus. Grafica minimal, moderna ed essenziale ma impreziosita dalle tecniche di stampa e dai giochi cromatici caratterizza le etichette dei vini prodotti nella tenuta beneventana Rocca dei Leoni. Sull'immagine della Tenuta d'Altavilla, estesa nella provincia di Avellino, si è intervenuti in maniera globale con etichette estremamente moderne utilizzando colori accesi: giallo, arancio, azzurro , rosso.
Il progetto è stato curato da Brainbox.

Fonte comunicato stampa

Fa molta simpatia leggere il memoriale di cinque pagine con cui il consigliere di maggioranza Gerardo Napolitano paventa, o spaventa se si preferisce, ...

... una sua presa di posizione e di distanza da ogni iniziativa politica messa in atto da questa maggioranza, minacciando una fuoriuscita dalla stessa - sua e del Nuovo Psi - in mancanza di un totale azzeramento della giunta comunale. Il consigliere Napolitano, infatti, già in passato ha dimostrato di saper leggere molto bene i numeri relativi alla conta dei consiglieri e degli assessori, e poco, decisamente poco bene, quelli relativi ad ogni altro dato gestionale o politico che a lui non convenga.



Così come in passato ha già dimostrato di adottare una linea nelle riunioni di maggioranza ed una linea completamente diversa a mezzo stampa e nelle relazioni con le altre formazioni politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Il tutto, accanto alla spontanea ilarità, desta qualche preoccupazione ai rappresentanti del Popolo della Libertà di Mondragone, in quanto non si riesce più a comprendere con la necessaria razionalità se confrontarsi con Dottor Jekyll o con Mr. Hyde.



Preoccupazione che, purtroppo, siamo costretti ad estendere alla formazione politica ufficialmente rappresentata dal consigliere Napolitano, se si considera che il Npsi adotta una posizione diversa nei confronti del Pdl mondragonese a seconda del livello rappresentativo interrogato.



Siamo costretti a chiedere, quindi, con rinnovata stima e simpatia, un'assunzione di responsabilità non soltanto a chi rappresenta a Mondragone un'idea, un logo, un'area partitica ma, soprattutto, a chi rappresenta con maggiori meriti ai livelli superiori un logo, un'area partitica o magari il partito nella sua interezza, atteso che siamo ancora disposti a riconoscere il Npsi su tutti i livelli rappresentativi purché ci chiariscano quale maschera decidono unitariamente di indossare.



Ermanno Miraglia - coordinatore cittadino Pdl Mondragone

Prosegue, nell’ambito della rassegna DOC, il programma di interviste e ascolti con autore proposto dalla nostra agenzia. Dopo il primo appuntamento con Roman Herzog e l’ascolto di estratti da Il ramo si piega davvero, è la volta di Marcello Anselmo, con una selezione di lavori dedicati al tema della catastrofe.

 

 

Dalle testimonianze tratte da La malanotte, che ricostruisce il terremoto in Irpinia del 1980, ai ricordi dei drammatici momenti dopo l’esplosione del Rapido 904 – il 23 dicembre 1984 (ultimo atto della Strategia della Tensione) – contenuti in Natale di sangue. A partire dagli ascolti, l’autore racconta il proprio incontro con i protagonisti, svela le tecniche di ascolto e montaggio, ragiona su alcuni dei passaggi fondamentali del recente passato d’Italia. In coda di trasmissione l’autore racconta il nuovo lavoro cui si sta dedicando, che ha come tema e ambientazione la Terra dei Fuochi e i disastri ambientali nelle provincie di Napoli e Caserta.

Storico, scrittore e documentarista radiofonico, Marcello Anselmo cura la rubrica dedicata al documentario radiofonico per la trasmissione Zazà di Radio3Rai ed è socio di Audiodoc.

In studio:
Andrea Cocco e Ciro Colonna

La legislazione spagnola in materia d’aborto rischia di retrocedere di decenni a seguito della proposta di legge avanzata dal Ministro di Giustizia Alberto Ruiz Gallardon. Se passasse la proposta del Governo l’interruzione di gravidanza sarebbe in sostanza vietata in territorio spagnolo eccetto in caso di violenza sessuale e di rischio per la salute fisica e psichica della donna.

 

La proposta del Governo è stata colta come una provocazione e ha suscitato vibranti proteste, con una mobilitazione continua che a partire dal 28 settembre 2013 non ha mai cessato di agitare il tema per le strade di Spagna. Mobilitazione al momento culminata nelle manifestazioni massive dell’8 marzo. “Dal 1977 non ho mai visto un corteo per l’8 marzo tanto partecipato – conclude Justa Montero – un corteo che grida la nostra rabbia e indignazione, la nostra volontà di affrontare il Governo e respingere questa legge”.L’attacco all’autodeterminazione femminile è oggi più violento che mai e risponde a precise logiche di indirizzo sociale e di gestione economica della crisi. Relegare la donna alla gestione dell’ambito familiare va di pari passo con la delega alla famiglia di funzioni fino a poco tempo fa assolte dal sistema di welfare, quali la cura dei malati o l’accudimento di anziani e bambini.L’attuale legge risale al 2010, dirante l’ultimo governo Zapatero e garantiva per la prima volta nel paese la possibilità alle donne di interrompere una gravidanza senza addurre altre motivazioni che la propria volontà. “Una legge che abbiamo comunque sempre criticato – aggiunge Justa Montero – in quanto non toglie l’aborto dal Codice Penale e non garantisce la prestazione in ambito pubblico, di fatto privatizzandone l’erogazione”.“Non pensavamo che potessero giungere a tanto – commenta Justa Montero, militante storica del Movimento Femminista in Spagna – una proposta tanto crudele verso le donne denuncia il totale scollamento del Governo dalla società e dal modo in cui si è andata sviluppando”.La proposta della compagine guidata da Mariano Rajoy risponde al programma elettorale del Partido Popular, al governo dal 2011 e da sempre fermamente contrario all’aborto, in una polarizzazione che di poco si è modificata dagli anni della guerra civile ad oggi.

Le mobilitazioni in Spagna hanno risvegliato anche altri paesi, tra cui l’Italia. Si sono tenute manifestazioni in molte città italiane, inoltre presidi, assemblee, occupazioni simboliche delle sedi dell’Ordine dei Medici. Nel nostro paese l’aborto è regolamentato dalla legge 194 del 1978. Una legislazione considerata avanzata in tutto il mondo, ma sempre meno applicata. “Quasi il 90% dei medici che lavorano in 194 dichiara di essere obiettore di coscienza – racconta Tania, del collettivo ESC-Infosex di Roma – rifiutandosi di erogare prestazioni che per legge le strutture dovrebbero offrire”.

Le ragioni per cui i ginecologi assumono la posizione di obiettori non appaiono del tutto spiegabili sotto il profilo etico, come racconta la dott.ssa Giovanna Scassellati, responsabile del Reparto 194 dell’Ospedale S.Camillo di Roma: “Nel Lazio non esiste primario di ginecologia che non sia obiettore, si tratta di una scelta corporativa e lobbistica”.

Quale che sia il motivo che spinge la maggior parte dei medici all’obiezione di coscienza, il risultato nei fatti inficia il senso della 194,  negando o rendendo molto difficoltoso l’accesso all’interruzione di gravidanza sulla maggior parte del territorio nazionale. Altro nodo spinoso è costituito dalla RU 486, la cosiddetta pillola abortiva. Il suo uso in Italia è consentito dal 2009, ma le regioni hanno stabilito di erogarla solo in regime di ricovero. Il Consiglio Sanitario Toscano ha dato parere favorevole alla somministrazione del farmaco all’interno dei Consultori. La cosa ha suscitato naturalmente forti polemiche, anche se i protocolli non parlano affatto di ricovero. “L’assunzione è molto semplice, la donna deve venire in due momenti distinti per due somministrazioni – sottolinea Giovanna Scassellati – questo ridurrebbe di molto le liste d’attesa e consentirebbe a molte donne di accedere all’interruzione di gravidanza che oggi non è garantita”.

Inoltre, ancora una volta, è una questione di autodeterminazione e di possibilità per la donna di decidere a quale tipo di intervento accedere. “Il ricovero costa migliaia di euro e le strutture ospedaliere finiscono per optare per l’intervento chirurgico – racconta Tania – di fatto accedere alla RU 486 in Italia è praticamente impossibile”.

L’Alchimista - Un programma a cura di Ciro Colonna. In redazione Marzia Coronati

 

Ospiti della trasmissione:

-Justa Montero, militante del Movimento Femminista – Madrid

-Tania, Esc-Infosex – Roma

-Giovanna Scassellati, responsabile Reparto 194 pressol’Ospedale S.Camillo, Roma

“Il problema è che la nostra scuola parla sulle cose, intorno alle cose, ma la realtà è che noi stiamo dentro le cose”. Franco Lorenzoni, maestro della scuola elementare di Giove e cofondatore della Casa Laboratorio di Cenci, è una delle tante voci dell’audio documentario “Maestra Luna”. Educatori, mediatori, maestri e ragazzi raccontano un’educazione diversa, una scuola diffusa per le strade e per le città, nella natura e nel corpo.

 

Imparare la matematica cantando una canzone o facendo ginnastica, conoscere poeti e scrittori osservando la luna, scrivere un libro insieme ai propri compagni. “Maestra Luna” è una raccolta di esperienze di educatori che da anni mettono in pratica queste tecniche, sfidando tagli al personale e carenze di risorse, burocrazie e dogmi. Questo lavoro è frutto di un lavoro di documentazione intrapreso nel corso di anni e approfonditi dall’autrice all’interno della trasmissione Radio Terranave.

Un documentario radiofonico di Marzia Coronati e Michele BoreggiDOC

Marzia Coronati è redattrice di Amisnet e socia di Audiodoc. Curatrice del programma radio Terranave, da dieci anni lavora nella radiofonia. Michele Boreggi è un fonico e un tecnico del suono.

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